Il russamento, le ipopnee (riduzione del flusso aereo) e le apnee (totale abolizione temporanea del flusso) nel sonno sono sintomi di aumentata e crescente resistenza al flusso delle vie aeree superiori durante il sonno.
Quando questi fenomeni diventano molto frequenti, e si associano ad agitazione nel sonno e a periodi di veglia notturna, il sonno notturno non adempie al suo compito ristoratore.
Ciò causa sintomi che si ripercuotono sul comportamento diurno. Si ha sonnolenza diurna con, a volte, conseguenze drammatiche come inspiegabili incidenti stradali, cefalea, nervosismo, deflessione del tono dell’umore fino alla depressione, cali dell’attenzione con conseguenza sulla normale attività lavorativa, deficit di memoria, riduzione della libido sessuale fino all’impotenza.
Le apnee notturne hanno un ruolo importante nella genesi dell’ipertensione arteriosa e aumentano grandemente la possibilità di infarto e scompenso cardiaco, e l’insorgenza di ischemie cerebrali. Al tempo stesso i pazienti apnoici sono più frequentemente soggetti a episodi aritmici, sia sinusali e sopraventricolari che ventricolari, e a depressione del segmento ST.
La polisonnografia combinata con la registrazione dell’ECG continuo notturno è l’esame di elezione per la diagnosi della sindrome delle apnee notturne e per l’individuazione delle eventuali patologie cardiache che a tale condizione frequentemente si associano.