COMPLICAZIONI NEUROLOGICHE DEL DIABETE
In tutto il mondo sono affette da diabete circa 350 milioni di persone, senza significative differenze tra uomini e donne. Caratteristica del diabete è l’iperglicemia. Il diabete si differenzia in tipo 1 e tipo 2.
Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune che porta alla distruzione delle cellule beta del pancreas; colpisce l’età infantile o giovanile prima dei 30 anni. Rappresenta il 5-10% di tutti i diabetici.
Il diabete di tipo 2 si caratterizza per resistenza all’insulina e per deficit relativo di insulina; presenta un maggior rischio per storia familiare. La sua prevalenza nella popolazione generale è del 3,8%, ma aumenta con l’età fino al 20-25% oltre i 65 anni. È favorito dall’obesità e dalla vita sedentaria.
Il diabete può provocare complicazioni a carico di vari organi e apparati.
Per quanto riguarda il Sistema Nervoso può interessare sia quello centrale che quello periferico.
1) Complicanze a carico del Sistema Nervoso Centrale
Nei pazienti diabetici il rischio di ictus cerebrale ischemico è circa il doppio rispetto alla popolazione non diabetica, dopo correzione per gli altri fattori di rischio. Infatti il diabete provoca danni micro vascolari e macrovascolari , dovuti all’aterosclerosi. Per prevenire questo tipo di evento, spesso disabilitante, è importante tenere sotto controllo, oltre all’iperglicemia, alcuni rilevanti fattori di rischio: ipertensione arteriosa, dislipidemia, fumo, sedentarietà, obesità, abuso di alcol.
Inoltre il diabete può essere causa di un declino delle funzioni cognitive, in particolare l’efficienza psicomotoria, le funzioni esecutive, l’apprendimento e la memoria. Tale sofferenza cerebrale può esser dovuta all’iperglicemia, all’ipoglicemia (episodi ipoglicemici), ad un disturbo dell’omeostasi cerebrale dell’insulina, ai danni micro vascolari e macrovascolari (aterosclerosi). In particolare, il maggior rischio di disturbo cognitivo da diabete si presenta in due periodi cruciali della vita: nella prima infanzia (5-7 anni), quando i sistemi cerebrali vanno incontro ad estesi cambiamenti strutturali; nell’età adulta avanzata (dopo i 65 anni), quando il cervello va incontro ai fenomeni neurodegenerativi dovuti all’età. Infatti, si è stimato che il tasso di declino cognitivo età correlato sia aumentato di 1,5 volte nei soggetti diabetici. Anche per quanto riguarda i problemi cognitivi risulta estremamente importante mantenere sotto controllo i vari fattori di rischio già descritti.
2) Complicanze a carico del Sistema Nervoso Periferico
Il diabete può causare una sofferenza dei nervi periferici, cioè una neuropatia. La prevalenza di una neuropatia nella popolazione diabetica è di circa 11-30%.
La neuropatia si può presentare sotto vari aspetti, ma la forma più frequente e diffusa è sicuramente la polineuropatia distale simmetrica (PDS).
I sintomi principali sono uno o più dei seguenti :
intorpidimento, formicolio, dolore, debolezza. Di solito questi disturbi cominciano dai piedi e poi risalgono prossimalmente in modo simmetrico (cosiddetta distribuzione a calzini e guanti). Per lo più i disturbi sensitivi prevalgono su quelli motori, e causano spesso problemi dell’equilibrio con aumentato rischio di cadute. Inoltre i pazienti con grave PDS sono a rischio di ulcerazioni e di amputazioni agli arti inferiori. Altro sintomo che influenza negativamente la qualità della vita è il dolore, che interessa più del 40% dei pazienti con PDS, e il 15-20% di tutti i diabetici. Questo dolore neuropatico può essere di tipo urente, a scossa elettrica, o trafittivo. Negli ultimi 10-20 anni si sono sviluppati vari trattamenti farmacologici che possono consentire un buon controllo del sintomo dolore che può essere così debilitante: Antiepilettici (Pregabalin, Gabapentin, Lamotrigina, Oxcarbazepina, Lacosamide, Valproato di sodio); Antidepressivi (Amitriptilina, Venlafaxim, Duloxetina); Oppioidi (Oxicodone, Morfina, Tramadolo); Altri farmaci (Dextrometorfano, Capsaicina topica, Levodopa, Tossina botulinica, Lidocaina in cerotto ).
Oltre la PDS, una neuropatia diabetica si può presentare sotto varie altre forme, anche se molto più raramente.
-radicoloplessopatia (amiotrofia diabetica), sia a livello lombosacrale (più frequente) che a livello cervicobrachiale. Si presenta con dolore, perdita di peso e debolezza nel territorio interessato;
-radicolopatia, da non confondere con una sofferenza da ernia del disco;
-mononeurite multipla cioè coinvolgimento di più nervi in modo asimmetrico;
-mononeuropatia: i più colpiti sono i nervi oculomotori e i nervi mediani;
-neuropatia prevalente delle piccole fibre, difficile da diagnosticare e che spesso evolve in una PDS;
-neuropatia autonomica (anch’essa delle piccole fibre), che provoca gastroparesi, costipazione, ritenzione urinaria, disfunzione erettile, aritmie cardiache.
-Diagnosi e trattamento
La diagnosi delle neuropatie periferiche si basa essenzialmente sul quadro clinico e sull’esame elettroneuromiografico.
Per quanto riguarda la terapia, a parte i farmaci antidolorifici già descritti, non esiste un trattamento specifico: è importante un controllo rigoroso della glicemia specie per il diabete di tipo 1, mediante i farmaci ed un adeguato stile di vita.