La demenza frontotemporale (FTD) è una forma rara di demenza che colpisce prevalentemente le persone oltre i 50 anni. Provoca una degenerazione progressiva dei lobi cerebrali frontali e temporali. A seconda delle aree colpite dalla degenerazione cerebrale, la malattia può causare cambiamenti nel comportamento oppure alterazioni dell’emotività e della personalità (lobi frontali), oppure difficoltà nel linguaggio (lobi temporali). Talvolta le persone colpite da demenza frontotemporale possono anche sviluppare problemi motori simili a quelli che emergono nelle persone che soffrono di malattia di Parkinson o di sclerosi amiotrofica laterale (SLA).
Questo tipo di demenze possono compromettere anche le funzioni esecutive, ovvero quelle capacità cognitive che permettono di pianificare, organizzare, ragionare, apprendere possono anche portare a compiere azioni impulsive, di cui non si comprendono appieno le conseguenze.
Ne esistono diverse varianti:
- FTD con disturbi del comportamento
Tra le più diffuse, i sintomi si manifestano con cambiamenti nel comportamento e nella personalità, uniti a possibili cambiamenti emotivi e difficoltà di giudizio. Le persone che ne sono colpite non sono consapevoli di questi cambiamenti. Con il progredire della malattia, alcune persone possono diventare molto apatiche mentre altre diventano disinibite.
- Afasia primaria progressiva
si manifesta con cambiamenti nella capacità di parlare, leggere e scrivere. Le persone che ne sono affette comprendono ciò che sentono o leggono, ma il loro vocabolario e le risorse per esprimersi sono sempre più limitati Nella variante non fluente, le persone perdono la capacità di costruire frasi complete e di senso, ma sembrano conservare il significato delle parole.
- Demenza semantica
A differenza dell’afasia prima progressiva, le persone con demenza semantica parlano, leggono e scrivono fluentemente, ma non sanno più chiamare le cose con il loro nome, non afferrano il significato delle parole e non riconoscono più rumori e oggetti.
Il suo decorso medio è variabile dai 5 ai 10 anni, ma in alcuni casi può anche protrarsi per oltre 20 anni.
La diagnosi è piuttosto difficile, perché i sintomi con cui la FTD si manifesta tendono a variare molto da persona a persona. Senza contare che gli stessi sintomi possono apparire in diversi forme di demenza. Per esempio le difficoltà linguistiche sono presenti anche nella malattia di Alzheimer (AD). Attualmente, comunque, sono disponibili diverse indagini radiologiche (PET con FDG) e genetiche che hanno fornite un contributo notevole a una maggior definizione diagnostica.
Al momento non esistono vere e proprie cure per le demenze frontotemporali, ma esistono trattamenti farmacologici che possono aiutare a gestire meglio i sintomi. Conoscere meglio la demenza frontotemporale aiuta ad affrontare meglio la malattia. Un atteggiamento mirato ad aggirare le difficoltà è la strategia migliore per migliorare la qualità della vita e ridurre il carico di impegno di cura o assistenza.Inoltre, i trattamenti logopedici possono aiutare la persona con deficit linguistici a sviluppare strategie di comunicazione compensative o alternative. La terapia occupazionale può invece servire a mantenere il più a lungo possibile le proprie funzionalità quotidiane e a mantenere uno stile di vita attivo e soddisfacente.